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Lavoro remoto sì o no?

Il lavoro remoto ha fatto scatenare nel web le tifoserie oltranziste: da una parte gli irriducibili sostenitori del lavoro da casa, soprattutto se questa casa si affaccia sulla spiaggia di Mondello, e dall’altra i tifosi dell’ufficio e delle macchinette aziendali per il caffè.

Non entriamo in questo dibattito, perché gli argomenti da affrontare sono moltissimi: implicazioni familiari, sociali, economiche, aziendali, ambiente, trasporti ed altre mille.

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Smartworking con centralino cloud

CENTRALINO IN CLOUD – L’UNICA COSA CHE NON FA È IL CAFFÉ (per ora)

Chi utilizza già da tempo delle soluzioni “cloud based” per il proprio centralino telefonico, conosce tutte le opportunità che questo strumento offre. Ed in questo momento ha un vantaggio competitivo notevole su chi si affida a strumenti fisici tradizionali, in quanto già include gli strumenti per il lavoro remoto.

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Digitalizzazione nella ristorazione

Inauguro con questo una serie di articoli che prendono in esame alcune attività, ed ipotizzano i loro futuri sviluppi e cambiamenti a seguito dell’epidemia coronavirus. 

Dobbiamo renderci conto ed accettare il fatto che nulla tornerà completamente come prima, nuove abitudini e nuovi timori resteranno radicati in noi, cambiando il nostro modi di relazionarci e di acquistare. Che producano o vendano beni o servizi tutte le attività ne saranno coinvolte, ed alcune più di altre.

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Solidarietà digitale

Le aziende prestano troppa attenzione a quanto costa fare certe cose. Dovrebbero invece preoccuparsi di quanto costa non farle.

Philip Kotler

In questo momento alcune PMI potrebbero pensare che sia troppo costoso porre in essere la propria trasformazione digitale. Ma, oltre agli obblighi imposti dagli ultimi decreti per lo smartworking, questo è proprio il momento di pensare al proprio futuro, riorganizzando i propri processi.
Inoltre sarà anche possibile sfruttare i finanziamenti pubblici, come i 4,5 milioni di euro messi a disposizione dalla Regione Lombardia.

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Fibra, mezza fibra, fibricchia e quaqquaraqua

Mi sia concesso il gioco di parole con la nota citazione de “Il giorno della civetta” di Sciascia.

L’AGCOM, con un suo provvedimento, ha finalmente affrontato e (si spera) risolto il nodo delle scorrette comunicazioni commerciali legate ai servizi di connettività. Gli operatori potranno usare il termine “fibra” nelle loro comunicazioni solo ed esclusivamente in presenza di architetture basate su FTTH (fiber-to-the-home) o FTTB (fiber-to-the-building). 

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