Leader o comandante?

Essere a capo di un’azienda o di un comparto non è mai stato semplice, e saper guidare i collaboratori sembra scontato, ma accade che questo aspetto manchi. Gli anni della crisi hanno decimato molte aziende, certo per vari fattori, tra i quali deve anche essere ascritta l’incapacità di rivedere la propria organizzazione interna.

La vecchia struttura verticalizzata identificava sovente il leader solo per il ruolo gerarchico attribuitogli e non per le sue reali capacità di gestione. In questa struttura essere Leader poteva essere interpretato come espressione di autoritarismo, che imponeva le proprie mission e vision all’intera organizzazione, senza minimamente coinvolgere i collaboratori o il personale dipendente che veniva a conoscenza delle decisioni solo una volta prese; accadeva anche che i meriti del successo fossero del Leader, le cause invece dell’insuccesso addebitate a personale poco competente o collaborativo.

I team di lavoro attuali, legati a progetti “orizzontali” hanno portato ad un mutamento dei rapporti con la proprietà ed il management che sono più diretti, ed imposto un adeguamento anche della figura del Leader, che deve riuscire a creare (e comunicare) un insieme di valori culturali all’interno dell’azienda. A questo punto ci si domanderà quali siano le caratteristiche e le competenze che un leader deve avere; molte persone più autorevoli di me ne hanno scritto interi libri, e noi stessi ne facciamo argomento dei nostri corsi, pertanto in questa sede mi limiterò ad un breve cenno su alcune di queste.

In primo luogo mi viene richiesto se Leader “si nasce” o si diventa. Né uno né l’altro, nel senso che è utile essere dotati di un innato carisma personale, che però poi deve essere coltivato e sviluppato, oltre che integrato da altre caratteristiche:

  1. Possedere conoscenze e competenze, da rafforzare e perfezionare nel tempo. Non si può essere riconosciuti come Leader se per primi non si ha una profonda conoscenza (non solo teorica) del settore in cui si opera
  2. Saper coinvolgere i propri collaboratori nell’affrontare percorsi di crescita. Il leader ha una vision ampia e riconosciuta, ma deve saperla comunicare e condividere.
  3. Dare comunicazioni sempre chiare ed inequivocabili. Le proprie decisioni non possono lasciare adito a libera interpretazione, né generare dubbi o scompiglio nell’organizzazione e nella gestione del lavoro.
  4. Avere umiltà e mettersi in discussione. Sapere ascoltare anche le altrui opinioni, così come riconoscere i propri errori non è segno di debolezza né toglie autorità ma viene apprezzato ed aumenta la stima.

Inoltre il leader, a mio avviso, dovrebbe anche avere altre caratteristiche personali, e legate alla situazione:

  • Fiducia e credibilità. Da sviluppare anche dimostrando coerenza nei propri comportamenti (legato al punto successivo)

  • Disciplina esecutiva. Perseguire l’obiettivo fissato senza cambi di direzione o opinione repentini. Passione. Niente di peggio che dimostrare di “lavorare” solo per la remunerazione.
    Persuasività. Convincere gli altri che la propria opinione o scelta sia la migliore per tutti, e per fare ciò bisogna anzi tutto esserne convinti in prima persona.

  • Assertività. Saper coinvolgere gli altri significa conoscere le loro opinioni e valutare i possibili punti di incontro, ma alla fine comunicare la propria decisione senza condizionamenti o titubanze.

Quindi per essere a capo di una azienda o di un suo comparto è necessario essere Leader? Ovviamente no, ma a questo punto sareste “solo” il capo (il comandante del titolo): la differenza tra le due figure è sostanziale in quanto  il capo impartisce direttive, mentre il Leader si comporta da “Coach“ e quindi fornisce suggerimenti e supporto. Del capo generalmente si ha timore , mentre il Leader emana passione, entusiasmo per quello che crede, e lo trasferisce ai sui collaboratori. Il capo quando parla spesso l’usa l’IO mentre il Leader dice solitamente NOI. Il capo usa le persone, mentre il Leader le fa crescere da un punto di vista professionale affidandogli incarichi e deleghe. Il capo dice “trovami la soluzione “, il Leader dice “troviamo la soluzione”.
In fondo le dinamiche della leadership non sono tanto dissimili da un rapporto di coppia, dove la condivisione vince sempre sull’imposizione. E tu, sei un Leader e vorresti che anche i tuoi manager lo fossero? o già ritieni che ne abbiano le doti ma vorresti farle crescere?

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